Tutti hanno l’impressione che la gestione di Dio sia strana, perché la considerano completamente estranea all’uomo. Credono che sia l’opera solamente di Dio, che sia affar Suo e quindi sono indifferenti alla gestione di Dio. In questo modo, la salvezza del genere umano è diventata vaga e indistinta e ormai non è altro che vuota retorica. Sebbene l’uomo segua Dio allo scopo di essere salvato e di accedere alla meravigliosa destinazione, non ha interesse per il modo in cui Dio svolge la Sua opera. L’uomo non si preoccupa di ciò che Dio ha intenzione di compiere e del ruolo che deve svolgere per poter essere salvato. Che situazione tragica! La salvezza dell’uomo è inseparabile dalla gestione di Dio, né può essere scissa dal Suo piano. Eppure l’uomo non dà importanza alla gestione divina e pertanto si allontana ulteriormente da Lui. Di conseguenza, sempre più persone che diventano seguaci di Dio non conoscono alcuni aspetti strettamente correlati alla salvezza dell’uomo, quali la creazione, la fede in Dio, come adorare Dio, e via dicendo. A questo punto, allora, dobbiamo parlare della gestione di Dio, in modo che ogni seguace sappia con chiarezza che cosa significa seguire Dio e credere in Lui e, inoltre, sia in grado di scegliere con maggiore precisione il sentiero da percorrere, invece di seguire Dio al solo scopo di ottenere benedizioni, evitare sciagure o avere successo.
Sebbene la gestione di Dio possa sembrare profonda, non è incomprensibile per l’uomo, perché tutta l’opera di Dio è connessa alla Sua gestione, è collegata all’opera di salvezza del genere umano e riguarda la vita, il modo di vivere e la destinazione dell’umanità. L’opera che Dio compie fra gli uomini e nei loro riguardi è, si può dire, molto pratica e significativa. È possibile vederla e viverla, in quanto non è affatto astratta. Se l’uomo non è capace di accettare nella sua interezza l’opera che Dio compie, allora qual è il significato di quest’opera? E come può tale gestione condurre alla salvezza dell’uomo? Molti di coloro che seguono Dio si preoccupano solamente di ottenere benedizioni o di evitare sciagure. Al solo accenno dell’opera e della gestione di Dio, ammutoliscono e perdono interesse. Credono che conoscere tali questioni noiose non accrescerà le loro vite o non sarà di beneficio alcuno e così, sebbene abbiano ascoltato dei messaggi sulla gestione di Dio, li affrontano con noncuranza. Non li considerano come qualcosa di prezioso da accettare, né tanto meno li ricevono come elementi che fanno parte della loro vita. Tali individui hanno un unico semplicissimo scopo nel seguire Dio: ottenere benedizioni, e sono troppo pigri per occuparsi di qualsiasi cosa che non implichi questo fine. Per loro, credere in Dio per ottenere benedizioni è uno scopo assolutamente legittimo e, anzi, è il valore stesso della loro fede. Tutto ciò che non è in grado di ottenere questo obiettivo non li tange affatto. Questo è ciò che accade alla maggior parte di coloro che credono in Dio oggi. Il loro scopo e la loro motivazione sembrano legittimi, perché, oltre a credere in Dio, Gli dedicano sé stessi, si consacrano a Lui, e svolgono il proprio dovere. Rinunciano alla giovinezza, abbandonano la famiglia e la carriera e addirittura trascorrono anni dandosi da fare lontani da casa. Al fine di raggiungere la meta finale, modificano i propri interessi, alterano la propria concezione della vita e cambiano persino la direzione in cui cercano, ma non sono in grado di mutare lo scopo del proprio credo in Dio. Si danno da fare per gestire i propri ideali; indipendentemente da quanto sia lontana la strada e da quante difficoltà e ostacoli siano presenti lungo il sentiero, restano della propria idea e sono impavidi nei riguardi della morte. Quale potere li induce a continuare a impegnarsi in questo modo? È la loro coscienza? È il loro carattere nobile ed eccellente? È la loro determinazione a combattere contro le forze del male sino alla fine? È la fede con cui rendono testimonianza a Dio senza cercare alcuna ricompensa? È la loro lealtà per la quale sono disposti a rinunciare a tutto pur di realizzare la volontà di Dio? Oppure è il loro spirito di devozione con cui hanno sempre rinunciato alle richieste personali esagerate? Dare così tanto, per persone che non hanno mai conosciuto l’opera di gestione di Dio, è semplicemente un grande miracolo! Per il momento, non parliamo di quanto abbiano dato queste persone. Il loro comportamento, tuttavia, merita decisamente un’analisi. A parte i vantaggi strettamente associati a ciò, potrebbe esserci un’altra ragione per cui questi individui che non comprendono affatto Dio Gli danno così tanto? In questo, scopriamo un problema che precedentemente non avevamo identificato: il rapporto dell’uomo con Dio è semplicemente un rapporto di puro interesse personale. È il rapporto tra chi riceve le benedizioni e chi le elargisce. Più semplicemente, è come il rapporto tra il dipendente e il datore di lavoro. Il dipendente lavora solamente per ricevere i compensi elargiti dal datore di lavoro. In un rapporto di questo genere, non c’è affetto, solamente un accordo; non c’è dare e ricevere amore, solamente carità e misericordia; non c’è comprensione, solamente rassegnazione e inganno; non c’è confidenza, solamente un baratro che non può essere colmato. Quando si arriva a questo punto, chi è in grado di invertire tale tendenza? E quante persone sono capaci di comprendere davvero quanto è diventato critico questo rapporto? Credo che quando gli individui sono immersi nella contentezza dell’essere benedetti, nessuno possa immaginare quanto sia penoso e sgradevole un tale rapporto con Dio.
L’aspetto più triste della fede in Dio del genere umano è che l’uomo conduce la propria gestione nel mezzo dell’opera di Dio e non si cura della gestione divina. Il più grande fallimento dell’uomo sta nel modo in cui, contemporaneamente al tentativo di obbedire a Dio e di adorarLo, l’uomo fabbrica la propria destinazione ideale e studia come ricevere la più grande delle benedizioni e la migliore destinazione possibile. Anche se le persone comprendono quanto sono spregevoli, ripugnanti e patetiche, quanti potrebbero prontamente abbandonare i propri ideali e le proprie speranze? E chi è in grado di fermare i propri passi e di smettere di pensare solamente a sé stesso? Dio ha bisogno di persone che collaborino strettamente con Lui e portino a termine la Sua gestione. Egli necessita di uomini che si dedichino anima e corpo all’opera della Sua gestione allo scopo di obbedire a Lui; non Gli servono individui che tendono le mani ed elemosinano da Lui quotidianamente, né ha bisogno di gente che offre qualcosa e poi si aspetta di essere ripagata per la cortesia. Dio detesta coloro che danno un piccolo contributo e poi dormono sugli allori. Egli odia gli individui a sangue freddo che non sopportano la Sua opera di gestione e vogliono solamente parlare di andare in cielo e di ottenere benedizioni. Egli prova un disgusto ancora maggiore nei confronti di coloro che approfittano dell’opportunità offerta dall’opera che Egli compie nel salvare il genere umano. Ciò accade perché queste persone non hanno mai nutrito interesse per ciò che Dio desidera realizzare e ottenere tramite la Sua opera di gestione. Si preoccupano solamente di come possono usare l’opportunità offerta dall’opera di Dio per ottenere benedizioni. Sono incuranti del cuore di Dio, essendo completamente preoccupate del proprio futuro e destino. Coloro che non sopportano l’opera di gestione di Dio e non dimostrano il minimo interesse nei confronti del modo in cui Dio salva il genere umano e della Sua volontà, fanno tutti ciò che li soddisfa a prescindere dall’opera di gestione di Dio. Il loro comportamento non è celebrato, approvato, né tantomeno considerato da Lui con favore.
Quante creature vivono e si riproducono nella vasta distesa dell’universo, seguendo ripetutamente la legge della vita, rispettando un’unica regola costante. Coloro che muoiono portano con sé le storie dei vivi e coloro che sono vivi ripetono la stessa tragica storia di coloro che sono morti. E allora il genere umano non può fare a meno di chiedersi: Perché viviamo? E perché dobbiamo morire? Chi è al comando di questo mondo? E chi ha creato questo genere umano? L’umanità è stata veramente creata da Madre Natura? Il genere umano ha davvero il controllo del proprio destino? … Da migliaia di anni l’umanità si pone queste domande, continuamente. Purtroppo, più diventa ossessionata da queste domande, più sviluppa una sorta di brama nei confronti della scienza. La scienza offre una breve gratificazione e appagamento momentaneo della carne, ma è tutt’altro che sufficiente per liberare il genere umano dall’isolamento, dalla solitudine, dal terrore a malapena celato e dall’impotenza profondamente radicati nell’anima. Il genere umano usa semplicemente la conoscenza scientifica che l’occhio nudo può vedere e che il cervello può comprendere per anestetizzare il proprio cuore. Ma tale conoscenza scientifica non può impedire all’umanità di esplorare i misteri. Il genere umano non sa chi è il Sovrano di tutte le cose nell’universo, e tantomeno conosce l’inizio e il futuro dell’umanità. Il genere umano semplicemente vive, per forza, nel mezzo di questa legge. Nessuno può evitarla e nessuno può modificarla, poiché fra tutte le cose e nei cieli esiste solamente Uno che dall’eternità e in eterno detiene la sovranità su tutte le cose. Egli è Colui che non è mai stato visto dall’uomo, Colui che l’umanità non ha mai conosciuto, nella cui esistenza non ha mai creduto, ma è Colui che ha soffiato l’alito nei progenitori del genere umano e ha dato vita all’umanità. Egli è Colui che rifornisce e nutre il genere umano per la sua esistenza e lo guida fino al giorno d’oggi. Inoltre, Egli e solo Egli è Colui da cui il genere umano dipende per la propria sopravvivenza. Detiene la sovranità su tutte le cose e governa tutte le creature viventi nell’universo. Esercita il dominio sulle quattro stagioni ed è Colui che suscita il vento, il gelo, la neve e la pioggia. Dona il sole al genere umano e porta l’arrivo della notte. Fu Lui che dispose i cieli e la terra, dando all’uomo le montagne, i laghi e i fiumi e tutte le creature viventi che in essi abitano. La Sua opera è ovunque, come pure il Suo potere, la Sua saggezza e la Sua autorità sono ovunque. Ognuna di queste leggi e regole è la materializzazione della Sua opera e ognuna di esse svela la Sua saggezza e autorità. Chi può esimersi dalla Sua sovranità? E chi può esonerarsi dai Suoi progetti? Tutte le cose esistono sotto il Suo sguardo e inoltre tutte le cose vivono sotto la Sua sovranità. Le Sue opere e il Suo potere lasciano come unica scelta al genere umano quella di riconoscere il fatto che Egli esiste veramente e detiene la sovranità su tutte le cose. Nessun’altra cosa al di fuori di Lui può comandare l’universo, tantomeno può ininterrottamente provvedere al genere umano. Indipendentemente dal fatto che tu sia in grado o meno di riconoscere l’opera di Dio e a prescindere dal fatto che tu creda o meno nell’esistenza di Dio, senza alcun dubbio il tuo destino risiede nelle disposizioni di Dio e certamente Dio deterrà sempre la sovranità su tutte le cose. La Sua esistenza e autorità non dipendono dal fatto che possano o meno essere riconosciute e comprese dall’uomo. Solamente Lui conosce il passato, il presente e il futuro dell’uomo e solamente Lui può determinare il destino del genere umano. Indipendentemente dalla tua capacità di accettare questa realtà, non passerà molto tempo prima che il genere umano assista a tutto ciò con i propri occhi e questo è il fatto che Dio presto metterà in pratica. Il genere umano vive e muore sotto gli occhi di Dio. Vive per la gestione di Dio e quando i suoi occhi si chiudono per l’ultima volta, ciò accade per la stessa gestione. L’uomo va e viene continuamente, avanti e indietro. Senza eccezione, fa tutto parte della sovranità e delle disposizioni di Dio. La gestione di Dio va sempre avanti e non è mai cessata. Egli renderà il genere umano consapevole della Sua esistenza, farà in modo che creda nella Sua sovranità, osservi la Sua opera e torni al Suo Regno. Questi sono il piano e l’opera che Egli svolge da migliaia di anni.
L’opera della gestione di Dio iniziò alla creazione del mondo e l’uomo è al centro di quest’opera. La creazione di Dio di tutte le cose, si può dire, è per il bene dell’uomo. Dal momento che l’opera della Sua gestione si protrae per diverse migliaia di anni e non è portata a termine semplicemente nell’arco di minuti o secondi, di un batter d’occhio o di uno o due anni, Egli dovette creare più elementi necessari alla sopravvivenza dell’uomo, quali il sole, la luna, ogni tipo di creatura vivente, cibo e un ambiente vitale per il genere umano. Questo fu l’inizio della gestione di Dio.
In seguito, Dio consegnò il genere umano a Satana, l’uomo visse sotto il dominio di Satana e ciò portò gradualmente all’opera di Dio della prima età: la storia dell’Età della Legge…. Nel corso delle svariate migliaia di anni dell’Età della Legge, il genere umano si abituò alla guida dell’Età della Legge, iniziò a prenderla alla leggera e gradualmente abbandonò la sollecitudine nei confronti di Dio. E quindi, nello stesso momento in cui si attenevano alla legge, gli uomini veneravano gli idoli e commettevano atti malvagi. Erano senza la protezione di Jahvè e semplicemente vivevano le proprie vite davanti all’altare nel tempio. Di fatto, l’opera di Dio li aveva abbandonati molto tempo prima e sebbene gli Israeliti si attenessero ancora alla legge, pronunciassero il nome di Jahvè e credessero persino con orgoglio di essere l’unico popolo di Jahvè e i Suoi prescelti, la gloria di Dio silenziosamente li abbandonò…
Quando compie la Sua opera, Dio lascia sempre silenziosamente un luogo mentre delicatamente compie la nuova opera che inizia in un altro luogo. Questo sembra incredibile agli individui, che sono intorpiditi. Le persone hanno sempre stimato molto le cose vecchie mentre hanno sempre nutrito ostilità o fastidio nei confronti di quelle nuove e sconosciute. E così, qualsiasi nuova opera Dio compia, dall’inizio fino alla fine, l’uomo è l’ultimo a venirne a conoscenza fra tutte le cose.
Come è sempre accaduto, dopo l’opera di Jahvè nell’Età della Legge, Dio diede inizio alla Sua nuova opera della seconda fase: prendendo la carne, essendo incarnato come uomo per dieci, vent’anni, parlando e compiendo la Sua opera fra i credenti. Tuttavia, senza eccezione, nessuno sapeva e solo un numero limitato di persone riconosceva che Egli era Dio divenuto carne dopo che il Signore Gesù fu inchiodato alla croce e risorto. Ciò creò una situazione problematica, comparve un uomo di nome Paolo, che decise di diventare nemico mortale di Dio. Anche dopo essere stato colpito ed essere diventato apostolo, Paolo non mutò nella vecchia natura e scrisse molte epistole. Purtroppo, le generazioni seguenti considerarono le sue epistole come parole di Dio di cui beneficiare, al punto che furono incluse nel Nuovo Testamento e confuse con le parole espresse da Dio. Questa è in verità un’enorme sciagura da quando esistono le Scritture. E questo errore non è forse stato commesso a causa della stoltezza dell’uomo? Non si poteva immaginare che, nelle testimonianze dell’opera di Dio nell’Età della Grazia, le epistole o gli scritti spirituali dell’uomo semplicemente non dovrebbero sostituirsi all’opera e alle parole di Dio. Ma questo non è pertinente, quindi ritorniamo all’argomento originario. Non appena la seconda fase dell’opera di Dio fu completata, dopo la crocifissione, l’opera di Dio tesa a sottrarre l’uomo dal peccato (vale a dire, strapparlo dalle mani di Satana) fu compiuta. E quindi, da quel momento in poi, il genere umano doveva solo accettare il Signore Gesù come Salvatore per i suoi peccati che dovevano essere perdonati. A livello teorico, i peccati dell’uomo non costituivano più un ostacolo al suo raggiungimento della salvezza e al suo arrivo al cospetto di Dio, e non erano più ciò su cui Satana faceva leva per accusare l’uomo, perché Dio Stesso aveva compiuto un’opera reale, Si era manifestato a somiglianza e anticipazione della carne peccaminosa, e Dio Stesso era l’offerta per il peccato. Così, l’uomo scese dalla croce, essendo redento e salvato grazie alla carne di Dio, simile alla carne peccaminosa, e quindi, dopo essere stato fatto prigioniero da Satana, l’uomo giunse un gradino più vicino all’accettazione della salvezza al cospetto di Dio. Naturalmente, questa fase dell’opera era la gestione di Dio che si trovava un gradino più in alto dell’Età della Legge ed era di un livello più profondo rispetto all’Età della Legge.
Questa è la gestione di Dio: consegnare il genere umano a Satana (un genere umano che non sa cosa sia Dio, cosa sia il Creatore, come venerare Dio e perché sia necessario obbedire a Lui) e lasciare completa libertà alla corruzione di Satana. Gradualmente Dio poi strappa l’uomo dalle mani di Satana fino a che l’uomo non adori completamente Dio e rifiuti Satana. Questa è la gestione di Dio. Tutto ciò sembra una storia leggendaria e anche sconcertante. Le persone hanno l’impressione che sia una storia leggendaria e ciò accade perché non hanno la minima idea di quanto sia accaduto all’uomo nel corso delle ultime migliaia di anni, né sanno quante storie si siano verificate nella distesa dell’universo. E inoltre, ciò avviene perché non sono in grado di apprezzare il mondo più sbalorditivo e spaventoso, che esiste oltre al mondo materiale, ma che i loro occhi mortali impediscono loro di vedere. Per l’uomo sembra incomprensibile e ciò accade perché l’uomo non comprende affatto il significato della salvezza di Dio del genere umano e il significato dell’opera di gestione di Dio, e non capisce come, in definitiva, Dio desideri che sia il genere umano. È un genere umano simile ad Adamo ed Eva, non corrotto da Satana? No! La gestione di Dio ha lo scopo di guadagnare un gruppo di individui che Lo adori e obbedisca a Lui. Questo genere umano è stato corrotto da Satana, ma non considera più Satana come suo padre; riconosce il suo volto infame e lo rifiuta e si presenta al cospetto di Dio per accettare il Suo giudizio e il Suo castigo. Sa ciò che è riprovevole e come esso contrasti con ciò che è santo, e riconosce la grandezza di Dio e la malvagità di Satana. Un genere umano di tale sorta non lavorerà più per Satana, non lo adorerà, né lo riverirà. Questo perché è un gruppo di persone che è stato veramente guadagnato da Dio. Questo è il significato della gestione di Dio nei confronti del genere umano. Nel corso dell’opera di gestione di Dio di questa epoca, il genere umano è l’obiettivo della corruzione di Satana e allo stesso tempo è l’obiettivo della salvezza di Dio, come pure il prodotto per cui Dio e Satana combattono. Contemporaneamente allo svolgimento della Sua opera, Dio gradualmente strappa l’uomo dalle mani di Satana e così l’uomo si avvicina ulteriormente a Dio…
Poi arrivò l’Età del Regno, che è una fase più pratica dell’opera ma è anche la più difficile da accettare per l’uomo. Questo avviene perché più l’uomo si avvicina a Dio, più la verga di Dio si avvicina all’uomo e più chiaramente il volto di Dio appare dinanzi all’uomo. A seguito della redenzione del genere umano, l’uomo ritorna ufficialmente nella famiglia di Dio. L’uomo pensava che ora fosse il momento del piacere, ma subisce un attacco frontale da Dio in un modo che nessuno aveva previsto. Ne risulta che questo è un battesimo di cui il popolo di Dio deve “godere”. Sottoposti a un tale trattamento, gli individui non hanno altra scelta se non quella di fermarsi e pensare tra sé: Io sono l’agnello, perduto per molti anni, per il cui riscatto Dio ha speso così tanto, quindi perché Dio mi tratta in questo modo? È forse il modo di Dio di ridere di me e di mettermi a nudo? … Dopo che sono trascorsi degli anni, l’uomo è logorato dalle intemperie, avendo vissuto le difficoltà della raffinazione e del castigo. Sebbene l’uomo abbia perso la “gloria” e il “fascino” dei tempi passati, è inconsciamente giunto a comprendere la verità di essere un uomo e ad apprezzare gli anni che Dio ha dedicato alla salvezza del genere umano. L’uomo inizia lentamente a detestare la propria inciviltà. Comincia a odiare la sua ferocia, tutti i malintesi nei confronti di Dio e tutte le richieste irragionevoli che Gli ha fatto. Il tempo non può essere riportato indietro; gli eventi passati diventano ricordi pieni di rimpianto dell’uomo e le parole e l’amore di Dio diventano la spinta nella nuova vita dell’uomo. Le ferite dell’uomo guariscono giorno dopo giorno, la sua forza ritorna, si alza in piedi e volge lo sguardo verso il volto dell’Onnipotente … per poi scoprire che Egli è sempre stato al suo fianco e il Suo sorriso e il Suo volto meraviglioso sono ancora così commoventi. Il Suo cuore mostra ancora preoccupazione per il genere umano che ha creato e le Sue mani sono ancora calde e forti come lo erano all’inizio. È come se l’uomo ritornasse al Giardino dell’Eden, ma questa volta egli non ascolta più le lusinghe del serpente, non volta più le spalle al volto di Jahvè. L’uomo si inginocchia davanti a Dio, alza lo sguardo al Suo volto sorridente e offre il suo sacrificio più prezioso: “Oh! Mio Signore! Mio Dio!”
L’amore e la compassione di Dio pervadono ogni singolo particolare della Sua opera di gestione e a prescindere dal fatto che le persone siano in grado o meno di comprendere i buoni intenti di Dio, Egli sta ancora instancabilmente compiendo l’opera che intende portare a termine. Indipendentemente da quanto gli individui capiscano in merito alla gestione di Dio, i benefici e l’aiuto dell’opera compiuta da Dio possono essere apprezzati da tutti. Forse oggi non hai sperimentato neanche in parte l’amore o la vita offerte da Dio, ma fintanto che non abbandoni Dio e non rinunci alla decisione di ricercare la verità, ci sarà sempre un giorno in cui il sorriso di Dio ti sarà rivelato. Perché il fine dell’opera di gestione di Dio è di recuperare il genere umano che è sotto il dominio di Satana, non di abbandonare l’umanità che è stata corrotta da Satana e che si oppone a Dio.
Pronunciato il 23 settembre 2005